AmiciNeiSogni

«Qual è il tuo colore preferito?» La domanda era piombata come un macigno, in quel tranquillo pomeriggio autunnale di un quartiere periferico dell’Aia. Lilith, seduta su di un divano in finta pelle bianco al centro di un piccolo appartamento arredato in stile minimal, alzò gli occhi dal plico di documenti che stava leggendo, e rivolse uno sguardo perplesso ad Izanami, sdraiata all’altro capo del divano in finta pelle bianco, una rivista in una mano, e nell’altra una penna a cui stava mordicchiando il tappo. «Prego?» Izanami sbuffò e alzò le mani, esibendo un’espressione fin tropp

Fuori dalla finestra ho visto la luna diventare un sole, e i fiori rigogliosi sbocciare sotto i suoi raggi luminosi. Ho visto degli spiriti eterei camminare tra i petali, avvolti nel tenero abbraccio della nebbia, per poi risvegliarmi da questo sogno.

Il velo avvolge il corpo dell'addormentata, poggiando candidamente sulle morbide guance e le dolci labbra, infiammandole con feroce intensità. Il Roseo Velo non si può vedere a occhio nudo, ma è visibile soltanto grazie al riflesso della luce sulla pallida pelle.

Lentamente il suo corpo sprofonda nella soffice nuvola, tinta dai raggi solari. E la splendida creatura chiude dolcemente le palpebre sottili, abbandonandosi in un dolce sonno. Anche i suoi simili si lasciano andare al morbido torpore, mentre la bellissima dormiente si muove nel calore della luce, che avvolge in un dolce abbraccio il suo corpo d'alabastro, nato da un sogno meraviglioso, e baciato all'infinito dal sole crepuscolare.

Rampicanti castani si intrecciano sulla sua testa, e incorniciano dolcemente le sue guance. Le morbide labbra custodiscono dentro di sé i candidi denti. Gli occhi color nocciola si illuminano al contatto con i raggi del sole, riflettendo altre mille luci, risplendendo il suo viso radioso, e diffondendo il suo calore.

Non c'è la luna questa notte. C'è solo il vento che soffia nell'oscurità, accompagnato da lugubri latrati. Occhi luminosi contrastano il buio impenetrabile, in un selvaggio luccichio e fiumi di saliva sorgono sotto le zanne di perla. Tendo la mano, per provare se è tutto vero, per toccare la paura nata dalla furia indomabile.

Nulla sullo sfondo appare con chiarezza, Tranne i suoi occhi grigi nascosti sotto i suoi capelli corvini, decorati con lunghe ciglia nere. La luce tocca delicatamente la sua pelle di porcellana, disegnando splendide simmetrie, illuminando il suo candido pallore che circonda le soffici labbra disposte come petali di rose.

Il problema di Mina «Cosa ti dicevo?» disse Jenna. «Ti calza a pennello.» «Sì, non è niente male» ammise Dagran, mentre la mercante gli girava attorno. «E grazie a queste cuciture,» continuò lei «non sembra neanche un'armatura, così puoi indossarla con gli abiti di tutti i giorni ed essere sempre protetto.» Dagran studiò soddisfatto il proprio riflesso nel grande specchio alla parete. Il gilet rinforzato che la mercante gli aveva fatto provare stava benissimo con la sua camicia, ed era meglio della sua vecchia cotta sotto ogni punto di vista. Aveva solo un piccolo dif

Mikiko looked at Sky’s face with a critical look. She could hardly recognize him, so much he was covered in bruises, scratches and various wounds. However, even so, literally swollen from beating, the boy maintained a singular beauty: the eyes, of a magnificent blue, clearer than the sky above Rio in the spring days, stood out even more amid the purple bruises that surrounded his eyelids, and the slightly dark skin, tanned by years of sun, seemed to fit perfectly with the scratches that now covered it, as if they had been there forever. Even the lips, broken in several points, and the long brown hair, which now fell disordered on the si

«Hey, you do not need to hold your breath, you know». Yuki leaned from behind the panel on which she was painting, to watch her model. In front of her, Echo von Goethe – aka "the model" – remained motionless. «Echo!» Yuki called her harder, but Echo just looked at her and whispered: «I don’t want you to make mistakes». When Yuki had asked her to be her model for a painting, Echo had taken the task very seriously. The last thing she would had ever expected was to become the subject of a work of art: until then, the women she had seen in paintings were gentle and elegant, while she looked more lik